Successione o donazione: sai quale delle due forme è la più vantaggiosa?

Non è scontato, per i non addetti ai lavori, conoscere le differenze tra la successione e la donazione, e pertanto sapere quale delle due sia più vantaggiosa. In questo articolo ti aiuteremo ad avere un’idea più chiara degli aspetti che circondano questo mondo della gestione patrimoniale personale, poiché nel corso della vita è quasi inevitabile ritrovarsi ad affrontare una pratica di successione, ma è sempre più comune anche trovarsi nella condizione di voler cedere dei beni ai propri eredi.

Sia successione che donazione prevedono il trasferimento di beni o diritti ad altre persone, ma ci sono delle differenze: la più importante è che la prima avviene dopo la morte del de cuius e può essere revocata solo con un nuovo testamento, mentre la seconda avviene in vita e può essere revocata per ingratitudine del donatario, sopravvenienza di eredi o altri motivi previsti dalla legge.

Ma cos’è una successione? È il subentro di uno o più eredi nella titolarità dei beni e dei diritti di una persona deceduta. La successione può essere legittima – e cioè avvenire per legge –  o testamentaria, in quest’ultimo caso bisogna sempre tenere conto della “quota di legittima” alla quale hanno diritto i figli, gli ascendenti ed il coniuge di chi viene a mancare.

E la donazione invece? È un atto giuridico con il quale il donante trasferisce a titolo gratuito un bene o un diritto ad un’altra persona (donatario). La donazione può riguardare beni mobili o immobili, denaro, quote societarie e altri diritti patrimoniali, e consente quindi ai donatori di vedere il beneficio dei loro doni e di influenzare direttamente il futuro finanziario dei destinatari.

Ma analizziamo insieme l’aspetto fiscale: la tassazione di donazioni e successioni è identica, per cui se un genitore intesta una casa ad un figlio la tassazione sarà identica come se fatta con testamento. Nello specifico, le imposte prevedono una totale esenzione quando i valori dei beni ereditati o donati non supera:

  • € 1.000.000 per trasferimenti nei riguardi di coniugi o parenti in linea retta (genitori, figli, ecc)
  • € 100.000 per il trasferimento nei riguardi di fratelli o sorelle

Questo permette, per esempio, ad un padre di donare una casa ad un figlio – se non supera il valore di 1.000.000 – senza pagare l’imposta, e lo stesso in caso di successione.

Le altre imposte da pagare sono:

  1. Imposta di registro (il 9% del valore dell’immobile);
  2. Imposta catastale (l’1% del valore dell’immobile);
  3. Imposta ipotecaria (il 2% del valore dell’immobile);

Per la prima casa è stata adottata un’agevolazione: una tassa fissa di € 200 indifferentemente dal valore dell’immobile, da corrispondere sia per l’imposta catastale che per quella ipotecaria. Un’altra spesa da tenere in considerazione però, sia per donazione che per successione, è l’intervento del notaio, che provvederà a redigere l’atto. Le spese notarili per cui sono uguali.

È sempre importante però consultare un notaio per avere un quadro specifico sulla soluzione migliore per ogni situazione personale e familiare.

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